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Notarizzazione in blockchain: i vantaggi per l'azienda

Immagine del redattore: Marco PariniMarco Parini

Aggiornamento: 2 nov 2022



Il termine notarizzazione, applicato alle operazioni in blockchain, è una traduzione del termine inglese “notarize” e non ha, invero, niente a che fate con la registrazione notarile. Una traduzione più accurata sarebbe “vidimare” o “autenticare”.


La notarizzazione in blockchain, quindi, è una procedura di autenticazione e convalida che chiunque può effettuare, senza bisogno di rivolgersi a figure particolari come il notaio, per accertare l’esistenza e il contenuto di un dato elemento grazie alle particolarità tecniche di questa tecnologia.


Senza entrare eccessivamente nei dettagli, la blockchain funziona grazie a un registro digitale condiviso in molteplici copie da più soggetti che non possono, da soli, intervenire sul registro.


Quando una nuova operazione deve essere iscritta nel registro, ad esempio uno scambio di criptovalute fra due soggetti, questa deve essere validata da un sistema complesso (ogni blockchain adotta il proprio da una rosa di diversi sistemi possibili) che assicura che l’operazione venga iscritta nel registro senza subire alterazioni (ad esempio, senza che risulti un ammontare di criptovalute diverso da quello stabilito dai soggetti che le stanno scambiando).


Una volta iscritta in questo registro condiviso l’operazione diventa immodificabile e assieme ad altre operazioni viene inserita in un blocco di dati che va a posizionarsi rispetto a blocchi simili in un ordine temporale rigoroso, formando una catena di blocchi (da cui il nome blockchain) assolutamente incorruttibile e immodificabile.


La notarizzazione in blockchain funziona iscrivendo all’interno di una operazione destinata a essere iscritta nella blockchain uno o più hash.


Sempre evitando di entrare eccessivamente nel tecnico, basti sapere che l‘hash è un codice alfanumerico frutto della criptazione di un file e ne costituisce una vera e propria impronta digitale.


Lo stesso file, sottoposto più volte al processo di criptazione, restituirà sempre lo stesso hash ma basta apportare la più minima modifica al file e questo produrrà un hash radicalmente differente.


Registrando l’hash di un file in una blockchain tramite un proprio account, e conservando il file originale, è possibile dimostrare, anche a distanza di anni, che al momento della registrazione si era in possesso di quello specifico file oppure che quello che adesso si vorrebbe far passare come il file esistente all’epoca in realtà è stato alterato da qualcuno.


La notarizzazione in blockchain ha ottenuto, grazie a recenti interventi normativi europei e nazionali, il valore di prova in giudizio e, quindi, le caratteristiche di esistenza, certezza del contenuto e provenienza di un file garantite dalla notarizzazione in blockchain possono esser fatte valere in giudizio.


Questo che vantaggi comporta per una azienda? Considerando che non c’è limite alla tipologia di file che possono essere notarizzati in blockchain i vantaggi possono essere molti e variegati.


Ad esempio, un’azienda può notarizzare tutti i documenti e gli atti interni per i quali non sono previste forme di pubblicità legale ma che possono beneficiare dall’avere un contenuto e una data certa, come i patti parasociali. Può anche notarizzare tutti i propri asset immateriali non registrati o depositati altrimenti – come loghi non registrati come marchi, disegni tecnici, banche dati, rapporti informativi, protocolli, elementi di know how ecc. – così da disporre di prove a propria tutela in caso di conflitto su questi asset.


Si consideri, inoltre, che la notarizzazione può anche prevedere la registrazione nella blockchain non dell’hash di un file ma del file stesso in chiaro, nonché la possibilità di firmare digitalmente il file.


Questo vuol dire che, al prezzo di rendere il file pubblico (giacché chiunque abbia accesso alla blockchain può leggere i file in chiaro che vi sono registrati), due o più soggetti possono sottoscrivere bolle di consegna, memorandum, accordi e sottoscrivere veri e propri contratti digitalmente e direttamente in blockchain.


Le conseguenze di questa possibilità sono evidenti: non solo questi atti avranno lo stesso valore legale che avrebbero se sottoscritti in altro ambito ma avranno, in più, le garanzie di certezza della data e del contenuto, unite a una semplicità di consultazione, che la blockchain offre in maniera più efficace ed efficiente di qualsiasi altra tecnologia attualmente a disposizione.


Ogni azienda, quindi, sia che operi nel campo digitale o meno, dovrebbe considerare la possibilità di adottare un profilo aziendale in grado di operare in blockchain così da poter accedere al servizio della notarizzazione e ai vantaggi che questa offre, soprattutto in termini di sicurezza in caso di eventuali contenziosi, sia interni che esterni, su atti e asset.

 
 
 

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